Smart working, quindi smart office?

Smart working, DAD, lavoro da casa… Termini ben noti che hanno rivoluzionato il nostro modo di lavorare. Il lavoro in ufficio, molto probabilmente, non sarà più quello di prima e nonostante alcune lacune da colmare è altrettanto probabile che sarà una miglioria. D’altronde, la possibilità di gestirsi il tempo e lo spazio a disposizione rappresenta un’opzione niente male.

Parola d’ordine: modernità

Certo, libertà non significa anarchia, il lavoro andrà comunque svolto, ma gli scenari che si aprono sono allettanti. Il primo concetto a cui pensare è interconnessione : tablet, pc e smartphone devono dialogare tra loro costantemente, per garantire l’accesso ai dati. In qualunque momento, in ogni luogo.

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La seconda parola d’ordine è interoperabilità : trasferire i dati da un monitor ad un altro con il semplice movimento del mouse o, addirittura, da un PC a un tablet. Bello vero? Oggi è possibile.

Via cavi e cavetti, terza regola del nuovo ufficio. Auricolari Bluetooth, magari in grado di collegarsi a due dispositivi contemporaneamente. Mouse anche lui Bluetooth, meglio se con ricarica wireless. Più tasti progra

mmabili, questo è un must. Ah, dimenticavo : in grado di collegarsi contemporaneamente a tablet e PC (altrimenti che ufficio smart sarebbe?).
Con l’aiuto delle aziende produttrici che si sono mobilitate nella ricerca e sviluppo di nuove funzionalità, come quelle proposte da hauwei ufficio intelligente per esempio.

Detto ciò, non rimane che progettare l’ufficio. La prima cosa da fare è trovare il posto giusto: chi dispone di una stanza da poter dedicare allo scopo è già a metà dell’opera, ma per chi ha meno spazio a disposizione le soluzioni non mancano. Come le scrivanie a scomparsa o l’impiego di mobili con antina a ribalta che farà da piano d’appoggio e manterrà tutto in ordine e nascosto alla vista, una volta richiusa. Un telo verde dietro di voi e il giusto programma vi permetteranno la creazione di sfondi davvero simpatici, pur rimanendo tranquillamente seduti a casa vostra.

La sicurezza

Pensate anche all’ergonomia: è un fattore determinante, perché la posizione deve essere comoda. Allora: piano di lavoro a un’altezza compresa fra i 70 e gli 80 centimetri e con una profondità tale da consentirvi l’alloggiamento delle gambe semidistese. Sedia a cinque razze, girevole, naturalmente con ruote; schienale regolabile sia in altezza sia in inclinazione. A questo punto, non rimane che augurarvi buon lavoro!

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