Sinistro stradale mortale: gli elementi per richiedere un risarcimento danni

Un incidente stradale mortale è un evento tragico e al tempo stesso molto complicato da gestire dal punto di vista normativo, per questo motivo è sempre consigliato affidarsi a professionisti esperti di sinistro stradale grave che conoscono tutti i passaggi da svolgere per ottenere un eventuale risarcimento in favore di congiunti, conviventi, figli e altri soggetti aventi diritto.

Il risarcimento danni per un sinistro stradale mortale può essere richiesto dal coniuge della vittima, dai figli, dai genitori e anche dai fratelli. I soggetti con altri gradi di parentela come nonni, zii, cugini, cognati o nipoti, possono agire qualora vengano dimostrate delle precise circostanze in grado di dimostrare che la perdita del familiare abbia causato un peggioramento significativo della propria vita. Infine, secondo la legge, tra i soggetti risarcibili è presente anche il nascituro se un genitore sia rimasto vittima di un sinistro stradale mortale durante il periodo di gestazione.

I professionisti valutano, in base ad una tabella risarcimento fondo vittime della strada, il calcolo della somma di denaro da ottenere come risarcimento. In questo articolo vedremo quali sono le tipologie di danni da calcolare nel risarcimento.

Sinistro stradale mortale: le tipologie dei danni

I danni che possono essere risarciti in seguito ad un incidente stradale mortale rientrano in due macro categorie: danni morali e danni materiali. Le principali tipologie di danni calcolate nel risarcimento sono:

  • Danni patrimoniali
  • Danni non patrimoniali “iure hereditatis”
  • Danni non patrimoniali “iure proprio”

I danni patrimoniali sono calcolati in base alle regole stabilite dagli articoli 1123 e 2056 del Codice Civile che si riferiscono al lucro cessante e al danno emergente. Quest’ultimo si riferisce alla perdita economica immediata avvenuta in conseguenza alla morte di un soggetto e causata da un fatto illecito. Rientrano in questa categoria le spese mediche avvenute prima della morte, le spese funerarie o le spese di riparazione del mezzo di trasporto.

Il lucro cessante, invece, indica la perdita di vantaggi o benefici economici goduti e che in seguito alla morte dell’individuo non si potranno più avere.

Danni non patrimoniali “iure hereditatis”

Si tratta di un danno biologico derivante dalla sofferenza della vittima del sinistro che non è deceduta immediatamente. Questo danno spetta solo agli eredi della vittima e può essere inserito solo dopo aver verificato che il lasso di tempo intercorrente tra il momento dell’incidente e la morte è stato considerevole.

Danni non patrimoniali “iure proprio”

Questi danni sono definiti “esistenziali” o da perdita parentali e sono tutti quei danni relativi ai prossimi congiunti per la sofferenza causata dalla morte dell’individuo in seguito al sinistro stradale.

Come ottenere il risarcimento dopo un incidente stradale mortale

In seguito a un sinistro stradale mortale, la Procura della Repubblica apre d’ufficio un procedimento penale per omicidio stradale e, al tempo stesso, viene aperta una posizione liquidativa da parte della compagnia assicurativa del responsabile. Il procedimento avviene in automatico, anche in assenza di una querela da parte della parte lesa.

Un avvocato professionista, assieme ai congiunti o familiari della parte lesa, valuta l’offerta ricevuta dalla compagnia assicurativa e consiglia di accettare o respingere l’offerta e affrontare una causa in tribunale chiedendo un nuovo risarcimento danni.

Le tempistiche

In caso di sinistro stradale mortale, i tempi necessari per ottenere il risarcimento danni sono i seguenti:

  • 90 giorni dalla costituzione in mora e mezzo PEC da parte della compagnia assicurativa del responsabile;
  • 30 giorni dall’invio dell’invito obbligatorio di negoziazione assistita. Successivamente, è possibile citare in giudizio il responsabile civile.

 

 

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