Le ultime statistiche relative ai PMI manifatturieri e compositi in area euro hanno fornito alcuni elementi statistici piuttosto contrastanti. In particolar modo, la seconda stima del PMI manifatturiero ha rivisto marginalmente al ribasso il dato a 56,7 punti da 56,8 punti del mese di aprile. L’indice risulta in ogni caso in aumento di mezzo punto rispetto a quanto avveniva nel corso del mese di marzo.
Nel dettaglio, in termini di contributi nazionali, rileviamo come l’indice sia calato di un decimo ad aprile in Germania a 58,2 punti ,mentre il PMI è stato confermato in miglioramento in Francia a 55,1 punti da 53,3 punti, e in Italia, l’indice è salito a 56,2 punti da 55,7 punti . La ripresa si conferma, quindi, diffusa a tutta l’area, con l’avvertenza di non dare troppa attenzione al confronto dei dati su base mensile.
Passando poi al PMI composito, rileviamo come la seconda stima abbia rivisto il dato al rialzo di un decimo a 56,8 punti ad aprile da 56,7 punti precedente e da 56,4 punti a marzo. Il PMI servizi è stimato a 56,4 punti da un precedente 56,2 punti; la revisione riflette il netto miglioramento del PMI servizi italiano da 52,9 punti a 56,2 e una lettura più forte per il PMI servizi tedesco (55,4 punti da una stima preliminare di 54,7 punti), che hanno compensato la revisione al PMI francese a 56,7 punti da 57,7 punti della lettura preliminare.
Tra gli altri dati, aggiorniamo infine la presenza di vendite al dettaglio cresciute di 0,3 per cento mese su mese a marzo dopo lo 0,5 per cento mese su mese del periodo precedente. Il dato lascia le vendite di beni, al netto delle auto, in crescita di 0,3 per cento su trimestre nel primo quarto dell’anno, in rallentamento rispetto a fine 2016.