Cos’è la deflazione e perché è importanti per i trader

Oltre ad osservare gli indicatori economici più noti (PIL, disoccupazione, ecc.), i trader non potranno che cercare di andare a caccia di eventuali segnali iniziali di deflazione. Un termine che diventa una vera e propria preoccupazione nel momento in cui i prezzi iniziano a scendere, con gli investitori che guardano a tale elemento con crescente timore.

La deflazione si verifica infatti quando si verifica un periodo prolungato di calo dei prezzi. Tra gli esempi più famosi della storia c’è sicuramente quanto accaduto con la Grande Depressione, un classico periodo di deflazione, accentuato anche da altri segnali particolarmente gravosi.

Molti economisti credono che stampare più denaro possa essere curativo per la deflazione, in quanto l’aumento della massa monetaria comporta di norma un aumento dei prezzi (in altri termini, si determina una situazione tale per cui ci sono più soldi che beni da acquistare sul mercato). Tuttavia, non sempre è così.

Durante i periodi di deflazione, aumentare l’offerta di moneta non è necessariamente la risposta giusta. Alcuni economisti credono infatti che iniettare più soldi nell’economia sia rischioso, soprattutto quando la capacità di produzione è in eccesso, inducendo i produttori a continuare a produrre beni anche se i prezzi sono in calo.

Per esempio, all’inizio del 2004 il Giappone ha affrontato un continuo periodo di deflazione, anche se la sua banca centrale aveva abbassato i tassi ad un tasso di interesse effettivo negativo e ha continuato a stampare denaro nel tentativo di sostenere la sua struttura dei prezzi in ribasso. Eppure i prezzi continuavano a scendere, con il Giappone che ha così sperimentato una trappola di liquidità.

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