Gli ultimi anni ci hanno abituato a concepire il lavoro sotto una veste completamente diversa. Non più ore intere nel traffico per arrivare in ufficio, star fuori tutta la giornata, arrivare a casa solo alla sera, quando ormai le forze bastano solo per preparare la cena e mettere i bimbi a dormire.
Con l’avvento e la diffusione dello smart working, le regole del gioco sono cambiate. Il lavoro si fa da casa e diventa un tutt’uno con la vita privata di dipendenti e professionisti. Ognuno può svolgerlo dove vuole, spesso senza vincolo di orario, ma solo all’insegna della flessibilità e del raggiungimento degli obiettivi.
C’è chi ha preferito mollare il caos della città è trasferire la sua sede altrove, magari in una casetta al mare, che faccia sentire in vacanza tutto l’anno, chi invece ha preferito la città, magari già coinvolto in una vita familiare, difficile da sradicare e portare altrove. In un caso o nell’altro, è diventato necessario ripensare la propria vita, ma anche i propri spazi.