 Molte persone non sanno per quale motivo la maglia della nazionale di calcio italiana sia blu. Ebbene, la risposta è relativa alla storia del Paese e per saperne di più bisogna fare un piccolo passo indietro nel tempo. Fino al 1946, infatti, l’Italia è stata governata dalla Casa Savoia, il cui stemma è uno scudo con una bandiera rossa e bianca della Savoia, la regione da cui proveniva la famiglia reale (peraltro, la bandiera di Casa Savoia è simile alla bandiera svizzera proprio perché la regione è svizzera).
Molte persone non sanno per quale motivo la maglia della nazionale di calcio italiana sia blu. Ebbene, la risposta è relativa alla storia del Paese e per saperne di più bisogna fare un piccolo passo indietro nel tempo. Fino al 1946, infatti, l’Italia è stata governata dalla Casa Savoia, il cui stemma è uno scudo con una bandiera rossa e bianca della Savoia, la regione da cui proveniva la famiglia reale (peraltro, la bandiera di Casa Savoia è simile alla bandiera svizzera proprio perché la regione è svizzera).
L’emblema dei Savoia presenta anche un bordo celeste, e proprio tale parte blu è divenuto il colore ufficiale della famiglia reale italiana e, di conseguenza, il colore che la nazione adottò come colore nazionale. Appunto, l’Azzurro Savoia, o Blu Savoia.
 I passi in avanti ci sono, anche se gli osservatori ritengono che i margini di efficientamento e di ulteriore miglioramento siano molto evidenti, e che tanto rimanga ancora da fare sul comparto. Parliamo, in questo caso, dell’andamento dell’indebitamento netto della Pubblica Amministrazione, che gli ultimi dati ufficiali risalenti al mese di marzo confermano pari al 2,4 per cento del prodotto interno lordo nell’intero 2016, con un passo in avanti migliorativo di tre decimi di punto percentuale rispetto al 2,7 per cento che invece era stato rilevato nel corso del precedente 2015, e peraltro in coerenza con i dati annuali già pubblicati lo scorso 1° marzo.
I passi in avanti ci sono, anche se gli osservatori ritengono che i margini di efficientamento e di ulteriore miglioramento siano molto evidenti, e che tanto rimanga ancora da fare sul comparto. Parliamo, in questo caso, dell’andamento dell’indebitamento netto della Pubblica Amministrazione, che gli ultimi dati ufficiali risalenti al mese di marzo confermano pari al 2,4 per cento del prodotto interno lordo nell’intero 2016, con un passo in avanti migliorativo di tre decimi di punto percentuale rispetto al 2,7 per cento che invece era stato rilevato nel corso del precedente 2015, e peraltro in coerenza con i dati annuali già pubblicati lo scorso 1° marzo. Secondo quanto riferiscono gli ultimi dati ufficiali forniti dall’Istat, è positivo l’andamento della produzione nel settore delle costruzioni nel nostro Paese. Il dato sulla produzione nelle costruzioni mostra infatti un buon rimbalzo del 2 per cento mese su mese nel corso di novembre 2016, dopo essere calato nei due mesi precedenti (-4,3 per cento mese su mese a settembre e -0,8 per cento mese su mese a ottobre). Su base annua, l’output risulta in calo di -2,3 per cento (da -2,1 per cento precedente). Nonostante l’incoraggiante recupero di novembre, nel trimestre la produzione nelle costruzioni dovrebbe risultare circa piatta (in altri termini il settore non dovrebbe aver contribuito alla crescita del PIL nemmeno a fine anno).
Secondo quanto riferiscono gli ultimi dati ufficiali forniti dall’Istat, è positivo l’andamento della produzione nel settore delle costruzioni nel nostro Paese. Il dato sulla produzione nelle costruzioni mostra infatti un buon rimbalzo del 2 per cento mese su mese nel corso di novembre 2016, dopo essere calato nei due mesi precedenti (-4,3 per cento mese su mese a settembre e -0,8 per cento mese su mese a ottobre). Su base annua, l’output risulta in calo di -2,3 per cento (da -2,1 per cento precedente). Nonostante l’incoraggiante recupero di novembre, nel trimestre la produzione nelle costruzioni dovrebbe risultare circa piatta (in altri termini il settore non dovrebbe aver contribuito alla crescita del PIL nemmeno a fine anno).