L’intelligenza artificiale ruberà il lavoro? Forse, ma non subito

gli-uomini-d-affari-che-confrontano-i-risultati-di-un-grafico-in-un-ufficioL’intelligenza artificiale ruberà il lavoro umano, ma non subito. Il motivo è semplice ed è uno studio del MIT CSAIL, del MIT Sloan, del Productivity Institute e dell’Institute for Business Value di IBM a rivelarlo: sarebbe oggi troppo costoso per le aziende sostituire i lavoratori umani con l’IA.

Stando a quanto spiega Neil Thompson, che del MIT CSAIL è il ricercatore principale, “il nostro studio sull’automazione con i sistemi di visione computerizzata dell’IA fornisce alcune notizie incoraggianti sulla sostituzione dei posti di lavoro, dimostrando che molte mansioni non sarebbero economicamente interessanti da automatizzare per anni o addirittura decenni“.

Per arrivare a tali conclusioni lo studio ha analizzato i requisiti tecnici e le caratteristiche di cui un modello di intelligenza artificiale avrebbe bisogno per portare a termine un lavoro al livello di un essere umano. Fatto ciò, i ricercatori hanno esaminato se sia economicamente sensato per un’azienda pagare per lo sviluppo di quel sistema di IA e impiegarlo al posto di un lavoratore umano.

I ricercatori si sono dunque concentrati sui compiti che potrebbero essere portati a termine con la computer vision, ovvero quando i sistemi utilizzano l’IA per riconoscere e analizzare gli input visivi, come immagini e video digitali. Lo studio ha infine rilevato che, nella maggior parte dei casi, per le aziende sarebbe più conveniente continuare a utilizzare lavoratori umani per questi compiti piuttosto che automatizzarli con l’IA.

È interessante leggere come lo studio abbia preso come esempio un piccolo panificio. In teoria, il panificio potrebbe risparmiare circa 14.000 dollari in costi di manodopera facendo monitorare gli ingredienti di cottura da un sistema di intelligenza artificiale per assicurarsi che non si siano rovinati, anziché da un panettiere umano. Tuttavia, è economicamente più sensato che i panettieri continuino a svolgere questo compito, poiché i costi di sviluppo e formazione di un modello di IA supererebbero i potenziali risparmi.

Insomma, la conclusione è presto tratta: è probabile che si assista a una “integrazione più graduale dell’IA in vari settori“, anziché a una rapida sostituzione dei lavoratori umani con i bot dell’IA, afferma Thompson nello studio.

Naturalmente, questo non vuole dire che l’IA non sconvolgerà il mercato del lavoro, ora e in futuro. “Anche nel breve periodo, ci saranno lavoratori che perderanno il lavoro o le cui responsabilità cambieranno a causa dell’IA“, spiega Thompson.

Nel futuro le cose si faranno ancora più evidenti: lo sviluppo di questi sistemi di IA potrebbe costare meno, accelerando così la velocità con cui le aziende decideranno di utilizzarli. Tuttavia, secondo Thompson, ci vorranno probabilmente molti anni prima che i costi diminuiscano fino a raggiungere un livello tale da consentire alle aziende di utilizzare questi sistemi di IA su larga scala.

Inoltre, la tecnologia AI è ancora considerata nelle fasi iniziali del suo sviluppo.

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