Il trust è una sorta di vincolo che lega il disponente, colui che lo avvia, al trustee, colui che se ne dovrà fare carico. Il disponente trasferisce parte dei suoi beni al trustee, che si dovrà occupare di gestire e anche far fruttare i beni così ottenuti, in vista di uno scopo ben preciso, che gli viene indicato dal disponente nel momento in cui si avvia il trust stesso. Questo tipo di istituto giuridico può comprendere qualsiasi tipo di bene, mobile e immobile, compresi appartamenti o costruzioni di vario genere.
Diverse tipologie
Il trust immobiliare si può connotare in diversi modi, fermo restando che la proprietà degli immobili passerà di mano, dal disponente al trustee. Il tipo più classico di trust immobiliare si ha nel momento in cui il trustee riceve dal disponente la piana proprietà dell’immobile, o degli immobili, in questione. Il disponente però può anche cedere al trustee solo la nuda proprietà degli immobili, mantenendo l’usufrutto degli stessi o anche solo il diritto di abitazione. In tutti e tre i casi comunque il trustee dovrà occuparsi di pagare le tasse e la gestione degli immobili del trust, così come dovrà gestirli nel modo indicatogli dal disponente.
Una questione di fiducia
Chiaramente perché il trust abbia corso è necessario che intercorra un rapporto die strema fiducia tra disponente e trustee, in quanto i beni che rientrano nel trust saranno di proprietà del trustee stesso e non potranno essere nuovamente ceduti al disponente in un prossimo futuro, a meno che tale evenienza non sia stabilita pattualmente tra le due parti. In ogni caso nel momento in cui si decide di istituire un trust è necessario indicare le motivazioni per cui tale istituto avrà corso. In molti casi, quando si tratta di trust immobiliare, il disponente intende mantenere parte dei beni della famiglia intoccati, ad esempio vuole che i figli li ereditino ma senza poterli rivendere in un futuro, oppure si tratta di beni di comune proprietà di una coppia in via di divorzio. Chi istituisce un trust ha diritto anche ad alcune agevolazioni fiscali, che derivano dall’esistenza del trust stesso. Ad esempio se un genitore pone in un trust i beni di famiglia, indicando come beneficiari i figli, al momento della sua morte i figli non dovranno pagare le tasse di successione, perché in effetti non erediteranno i beni del trust, ma potranno goderne in vari modi.