Come funziona una sigaretta elettronica?

electronic-1138049__340Tutti ormai conosciamo la sigaretta elettronica, questo curioso e intrigante aggeggio che tanto spopola fra i fumatori di tutte le età. In commercio se ne trovano moltissimi tipi e modelli, ciascuno dotato di una gamma vastissima di accessori e complementi teknosvapo per personalizzare l’esperienza individuale.

 

Innanzitutto, le sigarette elettroniche non si fumano: si “svapano”. La grande nuvola bianca che producono non è fumo; bensì un aerosol composto da vapore e microscopiche goccioline di liquido.

Ogni sigaretta elettronica ha tre componenti principali: la batteria, il serbatoio e il nebulizzatore. Vediamone il funzionamento.

 

La batteria di una sigaretta elettronica alimenta l’intero sistema. Si tratta di batterie agli ioni di litio o ai polimeri di litio, che accumulano una grande quantità di energia: questi dispositivi consumano molta più energia rispetto alla maggior parte dei dispositivi elettronici portatili.

 

Le sigarette più piccole, che somigliano a sigarette tradizionali, e i più comuni modelli a penna sono dotati di batteria integrata. Perciò, quando la batteria si esaurisce (di solito dopo circa 300 cicli di carica), occorre sostituire l’intero dispositivo.

 

Anche i dispositivi più grandi, chiamati “mod”, possiedono batterie integrate che tendono ad essere più grandi e a immagazzinare molta più potenza, avendo una durata maggiore rispetto agli altri componenti. Nel momento in cui la batteria ha effettuato abbastanza cicli da non mantenere un livello di carica adeguato, qualche altro componente – di solito uno dei pulsanti – si è usurato.

 

Infine, la maggior parte dei mod impiega batterie rimovibili disponibili in diverse dimensioni; quasi tutti i dispositivi moderni utilizzano la misura 18650. Le batterie rimovibili scariche possono essere semplicemente sostituite e ricaricate.

 

Le sigarette elettroniche possiedono un serbatoio per immagazzinare il liquido e alimentare lo stoppino. Nei modelli a sigaretta esso consiste in una piccola cartuccia di plastica usa e getta; altri modelli hanno un serbatoio ricaricabile. Fino a maggio 2017 questi tipi di serbatoio erano disponibili in diverse capacità, ma una controversa legge europea ha imposto il limite massimo di 2 ml.

 

Il serbatoio deve lasciar entrare l’aria senza far fuoriuscire il liquido. Il modo più semplice perché ciò avvenga è montare la resistenza sopra il serbatoio con gli stoppini immersi nel liquido. In altri tipi di serbatoio la resistenza è posizionata sul fondo del serbatoio ed è circondata da un camino che conduce al boccaglio. Lo stoppino fuoriesce attraverso piccoli fori nel camino, e i fori per l’aria sono situati alla base del serbatoio.

 

Il vapore è prodotto da una resistenza realizzata in filo metallico, avvolto intorno ad uno stoppino di cotone. Questa è la parte più semplice del dispositivo; lo stoppino conduce il liquido alla resistenza che, riscaldata dalla batteria, lo vaporizza.

 

Quando si preme il pulsante (o si aspira, nei modelli più economici) la batteria inizia ad alimentare la resistenza. Essa, realizzata in metallo sottile, si riscalda rapidamente, così come il liquido con cui è a contatto, venendo circondata da una densa nuvola di vapore.

 

L’aspirazione porta il vapore al boccaglio, permettendo a una maggior quantità di liquido di evaporare. La resistenza continuerà a emanare vapore fino a quando il flusso d’aria si ferma o supera la capacità dello stoppino.

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