Prestiti con cessione del quinto: come funzionano

La Cessione del quinto è un particolare tipo di prestito, stabilito dalla legge italiana a partire dal 1950, dedicato esclusivamente ai lavoratori dipendenti, o ai pensionati, indipendentemente dall’azienda in cui operano o dall’ente previdenziale da cui ricevono la pensione. La Cessione del quinto ha questo nome perché il debitore si impegna a versare al creditore una rata mensile pari ad un quinto del suo stipendio, in parole povere il 20%, in modo da estinguere il suo debito. Tale finanziamento deve essere restituito entro un minimo di 24 e un massimo di 120 mesi, quindi la cifra massima e minima richiedibile è strettamente correlata allo stipendio mensile ricevuto.

La legislazione

La Legge italiana regolamenta il funzionamento della Cessione del quinto. A tal proposito è possibile richiedere questa forma di finanziamento se si è residenti in Italia e se si ha un’età compresa tra i 18 e i 90 anni di età. Alcune finanziarie non effettuano credito a persone con età superiore agli 85 anni, altre arrivano fino ai 95 anni di età, sotto questo punto di vista conviene verificare caso per caso. La rata mensile non viene pagata dal debitore, ma gli viene direttamente detratta dallo stipendio mensile; in pratica è lo stesso datore di lavoro che si occupa di versare la cifra all’ente Creditore. In questo modo è molto più facile, per il creditore assicurarsi di ricevere la restituzione della cifra versata come prestito al debitore.

In caso di licenziamento

I prestiti con cessione del quinto possono essere richiesti anche da chi ha un lavoro a tempo determinato; in questi casi non è possibile stipulare un contratto per il finanziamento che abbia una durata superiore a quella del lavoro. Per i dipendenti di aziende private non è possibile estendere la durata del prestito alla pensione cosa che invece si può effettuare per i dipendenti di aziende pubbliche di ogni tipologia. Nel caso di licenziamento, o di pensionamento, il datore di lavoro è obbligato a versare all’ente creditore la liquidazione e il TFR e qualsiasi altra cifra sia dovuta al lavoratore, come ad esempio quella che riguarda le ferie non godute, o l’ultimo stipendio. Questa cifra sarà utilizzata per estinguere il debito; se non fosse sufficiente subentra l’assicurazione obbligatoria. Se invece tale cifra copre il restante debito e lo sopravanza, il resto sarà versato al debitore. In caso di morte del debitore la cessione del quinto viene saldata tramite una assicurazione e non pesa sugli eredi.

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