Inflazione, deludono gli ultimi dati usciti

In queste settimane non certo ricche di dati macro economici per quanto concerne il calendario europeo, si registra una parziale delusione, in Francia, per l’uscita di dati sull’inflazione preliminare di dicembre sotto le attese da parte dei principali analisti. L’inflazione francese segna infatti un incremento più modesto degli auspici da +0,7 per cento a +0,8 per cento anno su anno con riferimento all’indice armonizzato.

Il consenso prevedeva invece un rimbalzo più robusto a +0,9 per cento anno su anno per effetto del confronto con prezzi dei carburanti più bassi nello stesso periodo dell’anno passato. Con riferimento alle statistiche mensili l’incremento dei prezzi al consumo si è fermato a +0,3 per cento mese su mese, recuperando la stagnazione del mese precedente (0,0 per cento nel corso del mese di novembre) ma mancando le previsioni di +0,5 per cento su base mensile.

A completare il quadro delle statistiche nazionali europee sono i numeri preliminari per l’inflazione tedesca che in dicembre dovrebbero a loro volta segnare una decisa accelerazione dal +0,7 per cento a +1,3 per cento anno su anno, con un incremento su base mensile stimato a +0,6 per cento mese su mese dopo il +0,0 per cento mese su mese di novembre.

Per quanto attiene il più ricco calendario macro economico statunitense, l’attenzione è per l’indagine di fiducia ISM per il settore manifatturiero che in dicembre segnerà un modesto miglioramento dopo la forte accelerazione di novembre, passando da 53,2 punti a 53,7 punti.

In ogni caso, non si tratta di dati macro particolarmente rilevanti per poter orientare i mercati finanziari. Il focus si sposterà pertanto sui prossimi giorni.

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